Bando per la digitalizzazione del patrimonio culturale di biblioteche, archivi storici, musei e altri luoghi della cultura

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Con il presente bando la Regione Emilia-Romagna, nel dare attuazione all’azione 1.2.2 del PR FESR 2021-2027 per il periodo di programmazione 2021-2027, si propone come obiettivo il potenziamento digitale della fruizione del patrimonio culturale della regione a partire dalla sua progressiva digitalizzazione intesa sia come strumento di individuazione e conservazione dei beni, sia come impiego delle tecnologie per migliorare la fruizione dei beni e degli istituti culturali.

Le risorse disponibili sono pari a complessivi euro 14.000.000,00, così suddivisi: euro 11.000.000,00 per la linea di intervento n. 1 destinata a soggetti pubblici; euro 3.000.000,00 per la linea di intervento n. 2 destinata a soggetti privati.
La Regione Emilia-Romagna si riserva comunque la possibilità di integrare la dotazione finanziaria del presente bando con eventuali ulteriori risorse disponibili.

Il presente Bando supporta due linee di intervento: Linea di intervento n. 1 destinata a soggetti pubblici; Linea di intervento n. 2 destinata a soggetti privati.
Per quanto riguarda i soggetti pubblici (linea di intervento n. 1) possono presentare domanda di contributo i seguenti enti del territorio regionale: a) Comuni b) Unioni di Comuni c) Città Metropolitana di Bologna d) Consorzi pubblici ovvero persone giuridiche pubbliche a struttura associativa e) Aziende USL f) Altri organismi di diritto pubblico così come definiti dall’art 3 del D.lgs. 50/2016 o dall’art 1, comma 1, lett. e) dell’Allegato I.1 del D.lgs. 36/2023

SCHEDA DI SINTESI DEL BANDO

Sono ammissibili, ai sensi del presente bando, i progetti finalizzati alla realizzazione di interventi di digitalizzazione del patrimonio culturale di biblioteche, archivi storici, musei e altri istituti e luoghi della cultura. In particolare, i progetti dovranno riguardare:
a) la digitalizzazione e metadatazione del patrimonio culturale (librario, archivistico, storico, artistico, grafico, fotografico, sonoro, archeologico, architettonico, demo etnoantropologico ecc.), di proprietà del soggetto proponente o di cui il soggetto ha piena disponibilità di riproduzione digitale, finalizzata a garantirne la conoscenza, la conservazione e forme compatibili di fruizione. Al fine di garantire l’omogeneità, la congruenza e l’interoperabilità con i progetti nazionali promossi nell’ambito del PNRR, le attività di digitalizzazione e metadatazione dovranno essere svolte secondo le linee guida contenute nel Piano Nazionale di Digitalizzazione (https://docs.italia.it/italia/icdp/);
b) nuove forme di fruizione del patrimonio culturale. I progetti potranno riguardare, a titolo esemplificativo e non esaustivo, interventi sul e per il sistema dei beni culturali e del patrimonio artistico-monumentale e paesaggistico nell’ambito della pubblicazione su web, della comunicazione, della visualizzazione multimediale, della ricostruzione grafica 3D e delle sue applicazioni di rendering e di produzione innovativa di contenuti. Potranno inoltre riguardare la condivisione di immagini ad alta risoluzione, l’utilizzo di soluzioni di realtà ‘estesa’, ‘aumentata’ o ‘immersiva’ di ultima generazione per lo studio, la divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale in modalità accessibile, l’impiego dell’intelligenza artificiale e più in generale delle tecnologie digitali a supporto di interventi finalizzati all’incremento della comprensione dei contesti o alla contaminazione tra diversi domini del patrimonio culturale, alla costruzione di nuove narrative, anche attraverso la ricostruzione virtuale, di ambienti, luoghi, contesti archeologici o l’aggregazione virtuale, in base a tematismi, di istituti, documenti, oggetti o la realizzazione di eventi virtualmente condivisi;
c) nuove forme di monitoraggio e gestione, partecipazione e apprendimento. I progetti potranno riguardare la realizzazione di sistemi di monitoraggio ai fini della corretta conservazione e gestione del patrimonio culturale o interventi destinati a realizzare infrastrutture digitali e impiantistica finalizzata all’efficientamento della manutenzione, ecc. Potranno inoltre riguardare la disponibilità del patrimonio culturale in modalità open access, riordinato e raccontato attraverso una rete di rimandi interni e di nuovi contenuti culturali, con l’obiettivo di avvicinare un pubblico sempre più vasto, anche di non specialisti, tenendo conto di una ergonomia cognitiva della cultura e mettendo a disposizione quantità crescenti di materiali per creare narrative a trame più fitte e a rimandi continui, nell’ottica della restituzione della storia e delle narrazioni come bene comune. I progetti potranno anche prevedere interventi perstimolare la partecipazione dell’utente e rendere gli istituti culturali laboratori per l’educazione al patrimonio culturale, per realizzare ambienti digitali per l’educazione al patrimonio culturale, giochi didattici, attività di aggiornamento del personale sugli strumenti digitali per la cultura o stanze laboratorio interattive. Potranno inoltre riguardare piattaforme avanzate di ticketing, prenotazioni, dirette video di eventi ecc.

In riferimento alla linea di intervento n. 1 (soggetti pubblici) il contributo regionale sarà concesso: a) nella misura dell’80% delle spese ritenute ammissibili, sino ad un massimo di euro 300.000,00, per progetti che prevedono costi minimi pari a 30.000,00 e non superiori a euro 500.000,00. b) nella misura del 70% delle spese ritenute ammissibili, sino ad un massimo di euro 2.000.000,00, per progetti di rilevanza regionale che prevedono costi compresi fra euro 500.001,00 ed euro 3.000.000,00 presentati dai Comuni capoluogo. La rilevanza regionale del progetto è connotata, a titolo esemplificativo e non esaustivo, dalla riusabilità della soluzione o di componenti significative di essa, dai servizi resi disponibili in un ambito territoriale vasto, dalla loro scalabilità, dalla loro replicabilità, dall’usabilità da parte di biblioteche, archivi e musei, dal coinvolgimento nel progetto di almeno uno dei Clust-ER regionali o dei laboratori accreditati della Rete Alta Tecnologia della Regione-EmiliaRomagna. In riferimento alla linea di intervento n. 2 (soggetti privati) il contributo regionale sarà concesso nella misura dell’80% delle spese ritenute ammissibili e sino ad un massimo di 300.000,00 euro per progetti che prevedono costi minimi pari a 30.000,00 e non superiori a euro 500.000,00.

I termini di apertura per la presentazione delle domande, tramite l’applicativo SFINGE2020, sono ricompresi nell’arco temporale che va dalle ore 13.00 del 26 luglio 2023 alle ore 16.00 del 16 ottobre 2023.

Poleis è in grado di offrire un servizio di assistenza tecnico-amministrativa agli Enti interessati alla partecipazione al bando.