Il 92% dei prodotti di origine protetta è frutto dei piccoli Comuni

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Giovedì 11 gennaio è stata presentato a Roma la pubblicazione “Piccoli Comuni e tipicità”, curata da Coldiretti e Fondazione Symbola. Il 2018 sarà l’anno del cibo italiano e dal rapporto emerge che gran parte del nostro patrimonio enogastronomico è frutto del contributo dei 5.567 piccoli Comuni, molti al di sotto dei 5.000 abitanti, dove si realizza il 92% dei prodotti di origine protetta (270 fra Dop e Igp sui 293 in totale) nonché il 79% dei vini italiani più pregiati. Un risultato frutto delle oltre 278mila aziende che nei piccoli Comuni lavorano in agricoltura, il 37% del totale delle imprese insediate (mentre nei grandi Comuni l’incidenza si abbassa all’11%). Un punto di forza da sfruttare sempre maggiormente in futuro, costruendo nuove opportunità di sviluppo dei territori basate su qualità, tradizione, creatività ed innovazione.

E questo è vero anche per i piccoli Comuni dell’Emilia-Romagna che, a fronte di una Regione con il più alto numero di tipicità riconosciute nel nostro Paese (43), ne vede ben 42 coinvolgenti i piccoli comuni emiliano-romagnoli. Sono 140 i piccoli Comuni che vedono quindi una fortissima differenziazione produttiva, con eccellenze che vanno dai prodotti insaccati all’ortofrutta, dai formaggi alla pasta fresca e agli olii. Si segnala inoltre il Marrone di Castel del Rio, IGP tipico della zona da più di 500 anni, caratteristico di quattro piccole realtà della valle del Santerno: Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio e Fontanelice.

 

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