Legge di bilancio 2018: le novità per Comuni e Unioni

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La Legge di bilancio approvata a fine dicembre dalla Camera (l. 205/2017) presenta una serie di contenuti particolarmente rilevanti per i Comuni e le loro Unioni. In primo luogo si riscontra un alleggerimento dei vincoli sulla spesa corrente, con un abbassamento del vincolo percentuale di accantonamento obbligatorio al Fondo crediti di dubbia esigibilità al 70% rispetto all’85% precedentemente previsto (un minor vincolo pari a circa 300 milioni di euro di risparmio secondo l’ANCI), mentre la quota di risorse oggetto di perequazione si abbassa al 45% rispetto al 55% inizialmente previsto per il 2018.

Vi sono poi una serie di disposizioni relative a contributi statali per investimenti: lo sblocco del bando per le aree degradate (220 milioni di euro), la creazione di un fondo a favore della messa in sicurezza degli edifici e del territorio (850 milioni di euro nel prossimo triennio), e l’aumento di 100 milioni a favore del fondo per il rinnovamento del parco mezzi del trasporto pubblico locale e regionale, cui hanno accesso i Comuni e le Citta metropolitane. Previsto anche un aumento di 91 milioni di euro a favore della Strategia nazionale per le Aree interne, di modo da coprire nei prossimi anni tutte le 72 aree selezionate.

A favore dei piccoli Comuni, già interessati da un’apposita legge recentemente approvata con propria linea di finanziamento, la Legge di bilancio destina ulteriori 10 milioni di euro per il “finanziamento di interventi diretti alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla salvaguardia e alla riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici nonché alla promozione dello sviluppo economico e sociale e all’insediamento di nuove attività produttive”. Inoltre, relativamente al turn over del personale, viene ampliato il campo di applicazione del rimpiazzo al 100% portandolo fino agli enti con 5.000 abitanti.

Infine, due disposizioni importanti anche per le fusioni e le Unioni di Comuni. Così come già accaduto negli scorsi anni, è stato aumentato il contributo statale ai Comuni nati da fusione, che passa dal 50% al 60% dei trasferimenti erariali 2010. Viene contestualmente aumentata la dotazione del fondo dedicato alle fusioni, da 30 a 40 milioni di euro. Da ultimo, come costantemente verificatosi dal 2010 in poi, in attesa di una revisione complessiva della disciplina, viene prorogato al 31 dicembre 2018 l’obbligo di gestione associata di tutte le funzioni fondamentali per gli enti di minore dimensione.