La Regione Veneto sostiene gli studi di fattibilità per le fusioni

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Con la DGR 211/2018 , la Regione del Veneto conferma il proprio sostegno agli enti locali nella redazione di studi di fattibilità per Comunità Montane, Unioni e fusioni di Comuni. Lo studio di fattibilità ha lo scopo di fornire ai centri di responsabilità politica ed amministrativa una base conoscitiva per valutare la fattibilità gestionale delle scelte associative, valutandone le criticità e le opportunità.

La delibera indica in particolare come requisiti essenziali dello studio per la fusione le ragioni storiche, demografiche e socio-economiche a sostegno dell’aggregazione; la descrizione delle realtà organizzative e economico-finanziarie degli enti; le attività di informazione e comunicazione ai vari attori territoriali in merito al processo, ed in particolare le sue ricadute sui servizi pubblici e sulle economie di scala nel medio periodo; l’attività di sondaggio della popolazione, per verificare il consenso in merito alla proposta e al nome del nuovo Comune.

Il contributo – che sarà assegnato nella misura massima dell’80% delle spese sostenute per l’elaborazione del progetto – potrà toccare i 10.000 euro per una fusione fra due Comuni, e 12.000 euro per un’aggregazione fra tre o più enti. La scadenza per la presentazione della domanda da parte dei Comuni interessati è il 30 aprile.

Negli ultimi cinque anni sono state 7 le fusioni di Comuni in Veneto, che hanno dato origine ai nuovi Comuni di Quero Vas (3.299 abitanti), Longarone (5.437), Val di Zordo (3.285), Alpago (7.071), Val Liona (3.063), Barbarano Mossano (6.438) e Borgo Veneto (6.984).