Presentato alla Giunta dell’Unione Tresinaro Secchia lo studio per la costituzione di un Osservatorio della legalità a livello distrettuale. La ricerca, condotta da Poleis con il cofinanziamento della Regione, ha indagato quali temi siano percepiti dai cittadini e dagli stakeholder del territorio come maggiormente rilevanti nell’ambito del contrasto alla criminalità, per gettare le basi per la costituzione di un tavolo operativo che monitori la legalità nell’ambito del Tresinaro Secchia e contrasti potenziali fenomeni di infiltramento mafioso.
Il questionario, relativo all’analisi quantitativa della percezione del fenomeno criminale, è stato somministrato con metodo CATI ad un campione di 405 residenti nei sei Comuni dell’Unione, ed ha rilevato come, a fronte di un giudizio positivo sulla qualità della vita, circa due terzi dei cittadini ritengano che la criminalità sia aumentata nell’ultimo quinquennio, così come la presenza mafiosa. I rispondenti ritengono inoltre che i principali strumenti nella lotta alle mafie siano riconducibili a percorsi di sensibilizzazione e riforme legislative piuttosto che ad un maggiore intervento delle Forze dell’Ordine. Oltre a strumenti di natura istituzionale è data grande rilevanza al problema dell’educazione alla legalità.
L’analisi qualitativa ha invece visto la realizzazione di 23 interviste semi-strutturate con rappresentanti dell’Amministrazione, delle associazioni economiche, dei sindacati e dell’associazionismo, e sono stati indagati principalmente 4 ambiti: percezione rispetto alla microcriminalità; percezione delle infiltrazioni mafiose; ruolo degli attori pubblici e privati relativamente ai temi della sicurezza; creazione dell’Osservatorio (opinioni, strategie, obiettivi e finalità). Anche in questo caso, a fronte di una buona valutazione sull’operato dell’amministrazione e delle Forze di Polizia; emerge con forza la necessità di una maggiore strutturazione operativa e coordinamento su questi temi da parte dell’amministrazione, delle associazioni di categoria, dei sindacati, delle forze di Polizia e dell’associazionismo. Tutti i soggetti intervistati hanno dichiarato la necessità di attivare strumenti – come ad esempio l’Osservatorio – per contrastare l’avanzata di questi fenomeni malavitosi; con un ruolo di coordinamento di queste attività in capo all’Unione dei Comuni, che deve migliorare le modalità di comunicazione. Infine, è emersa la necessità di sviluppare azioni nel campo dell’educazione alla legalità per rafforzare il senso civico ed investire nella cultura.
Per concludere, lo studio ha proposto l’articolazione di un Osservatorio della legalità basato su una Cabina di regia composta dal personale interno e da un referente esterno che vada a coordinare le attività dell’Osservatorio, a cui abbinare una Consulta unionale per relazionarsi con associazioni e cittadini. Fra le azioni da sviluppare ricordiamo: la creazione di un protocollo operativo con la Prefettura; un piano formativo per le amministrazioni e le imprese; la creazione di un modello di raccolta dati e di un software di analisi dei dati; la costruzione di una serie di eventi legati alla promozione delle legalità sul territorio.