La Giunta Regionale ha deliberato la presentazione del progetto di legge “Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità”, che ora passa al vaglio della Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità.
La legge si dà l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della ciclabilità attraverso il miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità delle infrastrutture dedicate agli spostamenti in bici su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna: se infatti dal 2000 a oggi nei Comuni con più di 50.000 abitanti si è passati dai 400 chilometri di piste ciclabili agli attuali 1.400, molto rimane da fare nel campo del contrasto alla pericolosità e nelle campagne di informazione, specie nei piccoli centri. Lo scopo è quindi quello di offrire una valida alternativa all’auto per gli spostamenti di media distanza tramite il potenziamento della rete ciclabile (il 70% degli spostamenti è sotto i 10 km quotidiani) e di incrementare l’uso della bicicletta quale elemento complementare al trasporto pubblico locale, in primis quello ferroviario.
Le principali opportunità rivolte ai Comuni e alle Unioni di Comuni sono relative al raccordo di tratti spezzati, che non consentono uno spostamento continuo su pista ciclabile ed espongono l’utente al rischio. Gli enti locali che hanno predisposto o individueranno nei propri strumenti di pianificazione reti ciclopedonali locali potranno accedere ai primi contributi stanziati dalla Regione: 10 milioni di euro di Fondi FSC entro il 2020. In particolare uno degli obiettivi della legge è incentivare una progettazione di qualità per le piste ciclabili, attraverso fonti di finanziamento che possono essere anche miste o private e tramite un maggiore coinvolgimento dei soggetti privati nella realizzazione dei progetti.
Un’altra attenzione che i Comuni dovranno avere riguarda la realizzazione di spazi per il deposito delle biciclette nei luoghi pubblici, aree produttive e residenziali, così come una maggiore attenzione al ricovero di biciclette in cortili o spazi dedicati per quanto riguarda le nuove abitazioni. Per raggiungere questi obiettivi i Comuni programmano gli interventi nei loro territori rendendoli parte integrante dei PUMS e dei Piani Urbani del Traffico.
Per verificare l’avanzamento dei lavori su questi versanti la legge istituisce inoltre un Tavolo regionale per la ciclabilità, in cui siedono 4 rappresentanti degli enti locali designati dal CAL e 4 rappresentanti delle associazioni del settore. Il Tavolo avrà funzioni propositive e consultive relative alla realizzazione delle Rete delle Ciclovie Regionali e per la migliore attuazione del Sistema regionale della ciclabilità.
Immagine: cartografia della rete previsionale delle ciclovie regionali